Ortesi per per pazienti operati per esoftalmo

Stato di avanzamento: Terminato.

Se ricordate nel mese di Maggio di quest'anno (2016) abbiamo pubblicato una news con cui vi invitavamo ad un a title="Convegno all'Exposanitò di Bologna"""""convegno presso l'Exposanità di Bologna. Questo articolo spiega proprio il progetto che abbiamo presentato in quell'occasione. Questo progetto è stato realizzato da noi in collaborazione con il nostro partner Digital Maison e Alessandro Piglia.

Morbo di basedow - Esoftalmo - Esempio

Esempio del disturbo di Esoftalmo

Per poter capire è necessaria qualche riga a proposito della malattia da cui è affetto il paziente da cui il progetto ha preso le mosse.

Il paziente in questione è affetto dal morbo di Basedow, o gozzo tossico diffuso: questa malattia colpisce una percentuale di persone tra 1,5 e 3% della popolazione mondiale, ed è la causa più diffusa dell'ipertiroidismo. Colpisce più frequentemente le donne di età compresa tra i 30 e i 40 ed oltre i 60 anni di età.

La manifestazione esterna più evidente è l’aumento uniforme del volume della tiroide, in maniera diffusa, cioè senza formazioni nodulari, mentre tra le varie complicazioni portate dal morbo (disturbi psichici, tremori, tachicardia, calo ponderale, ecc.) ma il disturbo più evidente rimane l’esoftalmo, ossia la protrusione del bulbo oculare oltre la rima palpebrale: può causare anche lo spostamento laterale dei bulbi e la deformazione della forma cranica (vedi immagine qui sopra).

Per quanto riguarda in particolare l’esoftalmo, presto si arriva ad un intervento chirurgico, che però può presentare diversi effetti collaterali, uno dei quali è il possibile danneggiamento dei tessuti tendinei del muscolo elevatore della palpebra, che rimane impedita alla chiusura e rende impossibile il riposo notturno del paziente, e questo è esattamente il caso del paziente del caso presentato.

Con l'impossibilità di chiudere le palpebre Il paziente ha quindi sofferto dell'impossibilità del riposo notturno, in quanto ogni tipo di riparo (maschere per dormire, imbottiture, ecc. ) non hanno mai fornito alcun beneficio, con un notevole abbassamento della qualità della vita.

Per cercare di risolvere questo problema, abbiamo realizzato alcune mascherine personalizzate rigide o semi rigide, con l'intento di tenere le palpebre in posizione senza infastidire il paziente ed impedendone di conseguenza ancora il riposo.

 

Ortesi per morbo di Basedow

Preview mascherina sul volto del paziente

La prima fase è stata portata a termine dal nostro partner  Digital Maison nella persona di Paolo Gianolio, che utilizzando uno scanner 3D Artec EVA, ha effettuato alcune scansioni molto precise del volto del paziente, scoprendo intanto che si verificavano differenze molto pronunciate eseguendo la ripresa con il paziente in posizione eretta ed in posizione sdraiata. Mediante Rhinoceros 5, con la giusta scansione ha quindi proceduto all'elaborazione della medesima ed alla modellazione della mascherina quasi adesa alla scansione del volto. Qui sotto un particolare della mesh del volto con più di 130.000 poligoni.

Ortesi per Morbo di Basedow Mesh: mesh volto paziente

Mesh volto con modello ortesi in posizione

Mesh volto con modello ortesi  in versione definitiva in posizione

 

Cosmo3d ha invece curato la realizzazione delle ortesi mediante stampa 3D, utilizzando le spettacolari WASP Delta 2040 che ci accompagnano nel lavoro di tutti i giorni. 

In realtà è stato necessario eseguire un riciclo del progetto per una piccola modifica: abbiamo dovuto accorciare i laterali perchè durante il sonno in posizione laterale, il fissaggio dell'elastico di ritenuta infastidiva il sonno del paziente.

Sempre per motivi di comfort, dopo il collaudo del cliente, l'ortesi è stata diminuita in altezza. Potete notare le differenze tra la Ver. 1 e le altre nelle foto qui a fianco.

Ortesi Ver.1 in PLA grigio

Ortesi ver. 01 realizzata in PLA rigido

Per quanto riguarda i materiali, abbiamo scelto materiali rigidi o semi rigidi, per non perdere l'effetto di ritenuta delle palpebre, che costituiva il nocciolo del funzionamento.

Abbiamo anche provato ad inserire un sottile strato di gomma espansa nella parte posteriore della mascherina, così come ad utilizzare un materiale semi rigido, ma alla fine il materiale preferito dal paziente è stato il normale PLA rigido.

Anche se questa scelta può suonare strana, data la rigidezza del materiale, sottolinea invece che il segreto del funzionamento di questa piccola ortesi, è l'estrema precisione nella realizzazione: solo in questo modo un materiale così rigido può essere confortevole per i pazienti.

 

Ortesi Ver.2 in BioFlex PLA nero

Ortesi ver. 02 realizzata in BioFlex PLA semi rigido

Ovviamente sia noi di Cosmo3d che il nostro prtner  Digital Maison siamo a disposizione a replicare il progetto per chiunque abbia la necessitò di una di queste ortesi, come pure siamo disponibili a studiare soluzioni a problemi di altro tipo.

Vi sarà sufficiente contattare noi o il nostro partner per verificare la situazione.

I nostri contatti sono alla pagina Dove siamo oppure potete chiedere informazioni via mail scrivendo sul nostro modulo per contatti e informazioni.

 

 

Ortesi Ver.3 in PLA blu e imbottito con gomma espansa

Ortesi ver. 03 realizzata in PLA

imbottito con gomma espansa

   

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